ottobre 22, 2005

Il Panda (chi vuol intendere intenda!)

Il Panda.
Caratteristiche
Il nome in cinese vuol dire "orso-gatto", ma è meglio conosciuto come Mottled bear (Ailuropus melanoleucus).
Nonostante il fatto che, secondo la tassonomia si tratti di un carnivoro, la sua dieta è essenzialmente quella di un erbivoro. In effetti, esso si nutre quasi esclusivamente di bambù (circa 38 kg di germogli al giorno, pari al 45% del peso corporeo). Tecnicamente esso, come molti altri animali, è onnivoro (è noto che il panda accompagna con uova ed insetti, necessarie fonti di proteine, i suoi pasti a base di bambù). Le sue orecchie si muovono durante la masticazione.

I Panda giganti sono una specie a rischio, minacciate di continuo dall'impoverimento del loro habitat e da un tasso di natalità molto basso. Si crede che siano in circa 1.600 a sopravvivere attualmente allo stato naturale. Il Panda gigante è il simbolo del WWF (World Wildlife Fund), organizzazione che si occupa di preservare le specie dal rischio di estinzione.
Il Panda gigante è dotato di un insolito palmo, fornito di un "pollice" e cinque dita; il "pollice" è in effetti il frutto di una modificazione intervenuta all'osso del polso. Stephen Jay Gould vi ha scritto un saggio, ed ha utilizzato successivamente il titolo Il pollice del Panda per una collezione di saggi pubblicati in volume.

Riproduzione
Il tasso di natalità del Panda gigante è molto basso, sia allo stato naturale sia in cattività: la femmina alleva soltanto un piccolo e, se partorisce due gemelli, non riesce ad occuparsi di entrambi ma si occupa di uno solo.

Il Panda gigante nell'Occidente

Si tratta di una specie molto amata dalla gente, in buona parte perché i panda sono dotati di un aspetto amabile e indifeso come quello dei bambini, il che li fa spesso assomigliare a dei teddy bear viventi. In più, il fatto che il Panda sia solitamente raffigurato disteso nell'atto di mangiare tranquillamente il bambù allontana la sua immagine da quella dell'animale cacciatore, aggiungendole un ulteriore tocco di innocenza.

Nel 1998 una azione legale intrapresa dal WWF ha spronato l'U.S. Fish and Wildlife Service a richiedere agli zoo americani che l'importazione di panda continui a condizione di assicurare che metà della tariffa versata alla Cina venga utilizzata al fine della conservazione dei panda all'interno del loro habitat naturale, come conditio sine qua non per l'emissione del permesso di importazione dei panda da parte del servizio stesso.